Non rubate i miei sogni

 

Non rubate i miei sogni,
lasciate che i miei piedi nudi
sentano ancora
la frescura della sabbia nella battigia

e la carezza di limpide onde.

Lasciate che a pieni polmoni
respirino ancora l’effluvio del pino

e il canto del vento.

Io credo nel Dio delle cose impossibili,
m’inebrio di speranza
e a piene mani mi disseto fiducioso
negli orizzonti di vita

che mi apre la Sua Parola.

Lasciate liberi i miei sogni.
Non incatenate il mio cuore

all’asfalto della vostra frenesia.

Io credo nel Dio della quiete
e dei passi lunghi e sicuri
che da Lui ricevono vigore
per attraversare

le impervie vie dell’imprevisto.

Non è triste il mio canto
né stanco il mio cuore,
ma lasciatelo cullare

dal quieto respiro del mio sonno.

Sono parte di questa umanità
e dei fiori dei campi
e delle dolci creature di boschi e savane.
Sono impastato della stessa polvere
che brilla nelle lontane stelle
e il mio sangue sa di sale
come il mare che ha consumato mio padre

e il profumo del seno di mia madre.

Io credo nel Dio delle cose impossibili
E so che i deserti fioriranno
e si apriranno brecce nei muri
e nuovi ponti saranno costruiti,
e là dove nessuno più crede
sboccerà ancora

il fiore dell’Amore.

Durante la pandemia del Covid-19, 4 settembre 2020