Il pianto del mare
Sento come un’unica voce
risalire dalle profondità del generoso mare,
un sussulto di lode
mormora tra le alghe degli oceani immensi.
Sento la lode che sale a Te
dalle sinuose stelle marine
e il rigoglio di vita,
dalla danza di stormi di sardine
e il ringraziamento che t’innalzano
tutte le dolci creature
da accoglienti anfratti di sale.
Ma sento anche il pianto dei coralli
che lentamente muoiono
abbracciati come un ultimo addio
alle rocce sempre più spoglie di vita.
Sento il grido dei delfini
quando affiorano per dirci
che se il mare muore
la terra non avrà futuro.
Ho visto morire ricci di mare
e scomparire sotto i miei piedi
la carezza della posidonia
dove minuscoli esserini
giocavano a nascondino.
È fragile la vita.
Questo lo so Signore,
ma sento il respiro della terra e del mare,
e il profumo del muschio
che pregano per la vita
e sento palpiti d’ali,
che in cielo Ti portano
e il canto e il pianto e la preghiera
dei loro fratelli
fino al tremolio delle amiche stelle.
Se muore l’uomo
tutto è rovina.
Se è l’ape che muore
chi se ne cura?
Qui cresce il deserto
dell’avida famiglia umana
e i monti e il cielo e il mare
aspettano la libertà
perché possano rifiorire senza di noi
che come un virus letale
uccidiamo e divoriamo la vita.
E noi saremo cacciati
come cacciasti dall’Eden
i primi ammalati di avidità.
Lascia aperta, Signore,
di quest’eremo
la porta della cella,
ultimi nati, viziati e ignoranti…
che aspiriamo al paradiso in cielo
mortificando l’Eden sulla terra.
Dacci tempo, Signore,
e impareremo
il rispetto
e la sobrietà
e il sentirci legati
come un’unica cellula
col cielo
e il mare
e la terra
e l’anima del cosmo…
fino alla più lontana stella.
Amen
Durante la pandemia del Covid-19, 2 settembre 2020