A mia madre

M’inseguivi

tra gli scogli,

madre,

là 

dove il mare s’infrangeva

insieme ai tuoi sogni  di donna

nel chiuso

di sacri orizzonti.

Mi pascevi a piedi nudiMichelina Bonanno tra il 1940 e il 1944

rincorrendo

la mia sete d’infinito

che dal tuo seno

mi scorreva nell’anima.

Ti ho visto nuotare

madre

e ti ho vista andare

un giorno d'aprile.

Ti ho vista su placide acque

o con potenti bracciate stanche

affrontare

marosi d’amarezza.

Ricordo

Il tuo sguardo infelice

volto sempre

a ponente

verso bianche case di pietra

piene di vita e di voci amiche,

verso la nostra Marettimo,

verso immobili scogli

ridenti pacatamente al sole,

verso il monte

dove il falcone difende il suo nido.

M’inseguivi

Tra viuzze assolate,

madre,

e lento

è caduto improvviso il tuo passo

tra strade lontane

che ti hanno ammalato l’anima.

Mi manca 

Il tuo abbraccio di madre

che sapeva sempre di cielo.

Mi manca 

il tuo cibo di mare

che sapeva sempre di nido.

La tua anima mi manca,

madre,

e il tuo canto… 

che planava sempre

tra gabbiani lontani.

Chiasso, 26 settembre 2018