Credere e resistere a Palermo

 

Crediamo nel Dio 

di cui ci ha parlato Gesù di Nazareth,

nel Dio 

che fa sognare nuovi cieli e nuova terra

che apprezza i semplici e ascolta i poveri

che giudica i superbi e sostiene i mansueti.

Egli solo ci è Padre!

Con lui vogliamo resistere ai signori della morte

e crediamo che non esiste solo la scelta

tra ammazzare ed essere ammazzati, 

ma che è possibile lottare senza armi

e con Lui resistere all’indifferenza.

Vogliamo resistere alla logica che sia solo possibile 

avere paura o fare paura, 

colpire o essere colpiti.

Con Lui vogliamo credere che è possibile

avere coraggio e resistere, 

dare coraggio e persistere.

Crediamo che nell’ebreo Gesù, 

umile falegname della Palestina

in cui ha abitato la pienezza di Dio,

che ha portato lo Spirito della verità e della giustizia,

abbiamo trovato la via.

Egli solo ci è Signore!

In Lui ora sappiamo che dobbiamo lasciare

le vie tracciate da altri

la via soffocata dal desiderio del quieto vivere,

dal tornaconto e dall’ammirazione per i furbi.

Con Lui vogliamo resistere ai maestri di morte

e crediamo che non esiste solo la scelta

o noi o gli altri, 

ma che è possibile

resistere al malvagio e sconfiggere la mafia,

non pagare tributi alla prevaricazione e alla morte.

Con lui osiamo sognare per vedere un giorno

tempi di giustizia e di pace,

tempi di fratellanza e di sazietà.

Crediamo nel dono dello Spirito di Dio,

reale presenza di Dio,

concreta forza della nostra resistenza,

vero sostegno nelle momentanee sconfitte,

coraggio nell’assumere posizioni chiare

contro ogni sopraffazione

Egli solo ci è guida!

Per Lui condanniamo

chi versa sangue e si fa giustizia da sé,

riteniamo colpevole chiunque usi violenza,

chiunque corrompa e chiunque si lascia corrompere.

Con Lui vogliamo resistere ai giustizieri di morte.

E crediamo

che non esiste solo la scelta

o l’omertà o la morte,

ma che è possibile

resistere alla paura dei ricatti e alla sfida delle lupare

persistendo nella giustizia.

Con Lui vogliamo sognare

che i fiori dei nostri campi

e le strade dove giocano i nostri bambini

non saranno più bagnati

né da sangue innocente né da sangue colpevole,

perché l’ultima parola sarà data alla vita.

AMEN

 

 

 

Giuseppe La Torre, Palermo 1992 

Domenica delle Palme