Occhi per abbattere e costruire
(Giuseppe La Torre)
Quand’eravamo bambini
era festa andare in chiesa,
Signore,
e tutto il villaggio
in massa correva a baciare
le sue icone
e accendere devotamente
luccicanti candele
o ascoltare la tua Parola
e prendere il tuo pane.
Allora la Chiesa
mortificava i corpi
offendeva la mente
denigrava i semplici,
rovesciava addosso
ai pii fedeli
paure, castighi
e sensi di colpa.
Per questo,
Signore,
ora
pii fedeli,
anch’essi smarriti
tra chi cerca
interiorità e rispetto,
si ritrovano tra le masse
che abbandonano la Chiesa.
E per restarti fedeli
sono costretti
a scrollarsi di dosso
rituali, dottrine e precetti desueti
con i loro molti inutili
sensi di colpa.
Tanti siamo in angoscia per tua Chiesa.
Restiamo rinchiusi nei nostri rifugi
dalle solide radici di alberi rinsecchiti,
non potiamo
e non sappiamo vedere la sofferenza
dei nuovi boccioli che stanno per aprirsi
e non vediamo che il tuo piccolo gregge
sta crescendo fuori dalle sacre porte
senza più il bisogno
di sacralità,
ma alla ricerca di autenticità
e di spiritualità
e di salubrità interiore
e di libertà,
che sgorgano
da un sano processo di liberazione.
Senza etichette
e in tutte le appartenenze,
il tuo popolo rinnovato
cerca il volto del Cristo
dietro icone di chi soffre
di chi s’adopera per la giustizia
costruisce la pace
e impasta nuovo pane
dalle briciole raccolte
con occhi luccicanti di fiducia
fuori dai templi
e oltre i muri
perché sa accogliere
e aprire il cuore e la mente.
Che futuro meraviglioso
sta sorgendo sulla tua Chiesa
per una umanità nuova
più coraggiosa
più adulta
più libera
e più umana.
Signore,
donaci allora il coraggio
di abbattere ciò che deve essere abbattuto
di edificare ciò che deve esser edificato
di ricostruire ciò che deve essere ricostruito
e di abbandonare ciò che deve essere abbandonato…
con determinazione e passione e fiducia.
Amen
Lugano, cardiocentro, 28 novembre 2024