Preghiera nella clausura per il coronavirus

 

Signore, la preoccupazione della malattia ha bussato alla mia porta;    
mi ha sradicato dalle mie consuetudini,       
mi ha trapiantato in un altro mondo: quello della fragilità.      

È un'esperienza inaspettata e dura, Signore,DSCN9551

una realtà difficile da accettare.      
Eppure mi sta togliendo tante illusioni       
e mi fa toccare con mano, più delle parole,  
la fragilità e la precarietà della vita.           

Scopro cosa vuol dire dipendere,    
aver bisogno di tutto e di tutti

e sto imparando ad apprezzare 

i mille lavori nascosti e silenziosi

ed essere riconoscente 

a chi si adopera per tutti noi con dedizione,

a chi si prende cura dei malati e degli anziani,

a chi ci sorride alla cassa del supermercato

a chi si assume la responsabilità di prendere coraggiose decisioni.

Benedicili!

Sto provando la solitudine            
ma anche l'affetto che non si ammala

e le premure di chi mi è vicino pur stando lontano,

ma che non è distaccato.

Mi mancano gli abbracci e le carezze e gli sguardi

di chi è caro al mio cuore. 

Donami in questo periodo di clausura

la capacità di riflettere, Signore,

la capacità di individuare il superfluo

e la capacità di cambiare

e di apprezzare ciò che veramente è essenziale.        

Sopra ogni cosa infondimi coraggio e fiducia, Signore,

e una fede che non muti in angoscia le mie umane paure.

In Te confido e nella tua pace adagio la mia anima

dove è dolce sapermi accompagnato 

dalla Tua amorevole presenza,

dove è rassicurante sapere che più tempestosa è la notte

più radiosa sarà l’alba di domani.

Amen.